Avventuroso viaggio di nozze in casa Fisogni

La nostra storia - I Fisogni

Dopo avervi raccontato le peripezie di Cesare Castiglioni, diamo ora un’occhiata alla storia di casa Fisogni!

Scopriamo alcuni dettagli dell’avventuroso viaggio di nozze di Federico Fisogni ed Elisabetta Barbiano di Belgioioso, avvenuto nel 1937! Così lo raccontava Gerolamo, uno dei due figli della coppia…

“Il viaggio di nozze fu molto lungo e piacevole. Gli sposini partirono con una “Balilla” a 4 marce nuova di zecca. La zia Chiarina aveva dato come regalo di nozze la cifra favolosa di 50 mila lire, e la prima tappa importante fu Roma.

Oltre al Papa e le altre tappe obbligatorie, fecero visita al Duca del Mare, Ammiraglio Thaon di Revel prozio della sposina, allora in pensione ma ancora al Ministero della Marina da Guerra con tanto di piantoni, attendenti ecc. che li accolse molto cordialmente e fece grandi complimenti al suo “collega” montanaro. Papà ne ebbe un’ottima impressione. Non a caso il vecchio aveva riorganizzato la Marina da Guerra dopo la batosta di Lissa e la aveva condotta a operazioni memorabili come gli affondamenti delle supercorazzate austriache S. Stefano e Tegettof le cui ancore sono ancora oggi davanti al Ministero della Marina sul Lungotevere.

Dopo Roma fu la volta della Sicilia e quindi Tripoli. Papà ci teneva a far vedere alla moglie i luoghi delle sue battaglie africane ed effettivamente mamà restò affascinata da Tripoli con il suo lungomare con gli ibischi in fiore e il fascino strano dell’ammainabandiera al tramonto. Trovarono il vecchio Mohamed Ben Giueli che […] racconterà per filo e per segno le avventure passate con il suo superiore e se […] non fosse già intervenuto il buon senso del nonno Carlo, che nel frattempo era morto, l’Italia avrebbe avuto una famiglia in più di colonizzatori.

Papà raccontava sempre, a dimostrazione che sua moglie fosse fisicamente molto forte nonostante fosse piccola e minuta, che durante l’attraversata in mare del Canale di Sicilia, particolarmente mosso, nella sala di prima classe gli unici che mangiavano regolarmente erano il Comandante e mamà. Tutti gli altri, lui compreso, erano in cuccetta o affacciati ai parapetti, del tipo “La nave” di Gaber”.

Gerolamo Fisogni

(tratto da: “Vita, guerre, avventure e altro del nobiluomo Federico Fisogni, Colonnello degli Alpini”, 2006)